Mercato delle costruzioni 2023-2026: presentato il rapporto Cresme

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Dopo un trend di crescita dovuto ai bonus edilizi, si apre una nuova fase legata all’attuazione del PNRR. E’ questa la fotografia scattata dal Cresme nel XXXIV Rapporto congiunturale sul “Mercato delle costruzioni 2023-2026”.

LO SCENARIO DEL SETTORE

Con l'eliminazione del Superbonus, il settore delle costruzioni si prevede che chiuderà il 2023 con un risultato negativo, anche se mitigato nel segmento delle opere pubbliche grazie all’impulso del Pnrr. Questa combinazione di fattori porterà a una diminuzione degli investimenti del 1,9% nel 2023, rappresentando la prima significativa frenata dopo gli anni di crescita esplosiva del 2021 e del 2022. Queste sono le conclusioni del 34° Rapporto congiunturale Cresme sul mercato delle costruzioni che prevede comunque che il 2023 rimarrà un anno positivo. Secondo Cresme, gli investimenti saranno comunque superiori del 36% rispetto all'anno pandemico del 2020 e del 29,3% rispetto al 2019. Le previsioni per il prossimo anno, tuttavia, sono meno rosee, con un rallentamento ulteriore che potrebbe attestarsi al -6,7% per gli investimenti.

LA FINE DEL SUPERBONUS E LE OPERE PUBBLICHE

Il rallentamento del 2023 è principalmente attribuibile alla fine del Superbonus 110%, che ha causato una diminuzione del 12% nel settore del rinnovo residenziale. In assenza di nuove misure, ci si aspetta un ulteriore peggioramento, con una previsione di -22,6% nel 2024. Per comprendere l'entità dei volumi che ruotano in questo settore, è importante considerare che nel 2023 gli investimenti correnti superano i 100 miliardi di euro, precisamente 104,5 miliardi, dopo il notevole exploit del 2022 con 119,4 miliardi.

Secondo Cresme, anche se si esclude l'effetto dell'aumento dei prezzi, in termini reali il contributo dato dagli incentivi è stato del 17% nel 2022 rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019, e si è stabilizzato al 50% nel 2023.

Dall'altro lato, nel settore delle opere pubbliche, il Pnrr si scontra attualmente con difficoltà nel compensare la frenata del Superbonus. Tuttavia, si prevede una crescita costante del comparto, con un aumento del 15,1% nel 2023 e dell'11,7% nel 2024. Tale accelerazione dovrebbe proseguire anche nei prossimi anni, con una previsione del +7,9% nel 2025 e del +4% nel 2026, tuttavia la crescita rimane legata alle incertezze che gravano sul Pnrr.

Ci sono buone notizie provenienti dai Comuni, che nonostante le sfide emergenti sembrano aver avviato una nuova fase nei primi mesi del 2023: la spesa per investimenti da parte dei Comuni è aumentata del 20% nei primi quattro mesi rispetto al 2022. Inoltre, non dobbiamo dimenticare l'aspetto occupazionale, poiché l'occupazione nel settore continua a crescere in modo costante, raggiungendo nel primo trimestre del 2023 un aumento del 26,6% rispetto allo stesso periodo del 2021.

L'esperienza degli ultimi anni ha dimostrato che il settore delle costruzioni può tornare a svolgere un ruolo trainante per l'intera economia del Paese. Già da oggi servirà però iniziare a promuovere una nuova modalità operativa che coinvolga sia il partenariato pubblico-privato sia incentivi ben strutturati, in vista di quando il flusso di risorse straordinarie diminuirà e gli obiettivi delle direttive ambientali europee diventeranno più stringenti.

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